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Donne, potere, politica
I successi di alcune prime donne possono oscurare paradossalmente il ruolo svolto dalle donne in politica. Il libro, allora, si chiede quale sia l'effettiva situazione della condizione femminile nei sistemi politici e di potere.

[04/06/2009]

In misura più crescente, le donne sono entrate nel mondo del potere e della politica. Sempre di più, infatti, cariche di vertice sono occupate da donne sia nei paesi emergenti sia nei vecchi stati europei: in Francia, Ségolène Royal e Martine Aubry si sono disputate prima la guida del partito socialista, poi la candidatura alle elezioni presidenziali; in Germania, Angela Merkel ha assunto la carica di canceliere; negli Stati Uniti, Condoleezza Rice ha passato il testimone della segreteria di Stato a Hilary Clinton. Ancora: Michelle Bachelet è il primo presidente donna del Cile dal 2006; Aung San Suu Kyi è ledaer del movimento non violento e strenua attivista contro il regime birmano; in Pakistan, Benazir Bhutto è stata la prima donna ad essere investita della carica di Primo Ministro prima di essere allontanata e infine assassinata nel 2007.

E gli esempi potrebbero continuare. Eppure, ci spiega il libro di Anne Stevens, "Donne, potere, politica", i successi di alcune protagoniste possono, paradossalmente, oscurare i perduranti limiti del ruolo svolto dalle donne all'interno dei sistemi politici, come ad esempio sta avvenendo in Italia, con il recente dibattito su "veline e politica".

L'autrice, professoressa di European Studies alla Aston University di Birmingham, si domanda dunque qual è la situazione effettiva delle donne in politica. E lo fa presentando in quest'ampio saggio un panorama aggiornato in cui la condizione femminile nel mondo è tratteggiata in riferimento allo status sociale ed economico delle donne, alle pari opportunità, ai diritti di cittadinanza, alla presenza femminile negli organi rappresentativi e in altre organizzazioni (sindacati, movimenti, istituzioni internazionali), all'accesso alle posizioni decisionali e di governo.
Con una linea di fondo precisa: come l'uguaglianza è necessaria per compensare la differenza, altrettanto la differenza va riconosciuta per raggiungere l'uguaglianza.

Donne, potere, politica
A. Stevens
ed. Il Mulino
pp. 332, 32,00€
2009
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