Mentre in Europa e negli Usa la comunità scientifica ancora dibatte la reale portata patologica di una dipendenza da internet o dai videogiochi e sui suoi sintomi, da un articolo del Corriere scopriamo che in Cina si è già trovato il rimedio: istituti correttivi, vere e proprie caserme, dove rieducare i ragazzi e le ragazze alla vita sociale, purché non sia virtuale.

Alzabandiera, divisa, marcia e disciplina sono gli strumenti studiati dalla comunità medica cinese per curare i ragazzi dipendenti da internet: in cosa consiste la dipendenza? Huang, un ragazzo di 13 anni, passava circa un'ora al giorno con gli occhi sullo schermo durante la settimana e qualche ora in più sabato e domenica. Per il medico che l'ha visitato è stato sufficiente per diagnosticare una dipendenza e invitare i genitori a portarlo nel dipartimento dell'ospedale militare nella periferia sud di Pechino.

I sintomi e gli effetti della vita online e dei videogiochi sono stati elencati dai medici cinesi: internet è dominante nella vita dell'adolescente; internet accresce l'aggressività con i giochi violenti e con l'astensione forzata dal suo utilizzo; calo delle funzioni biologiche e deterioramento delle funzioni sociali.
La durata della cura in divise larghe e maculate varia per ogni singolo caso: qualche mese o un anno a seconda di come il paziente reagisce e si libera della sua dipendenza.

A questo punto, però, nascono delle perplessità. Davvero un'ora al giorno è sufficiente a determinare dipendenza? E in cosa consiste esattamente questa dipendenza? Dove sono i dati che attestano un aumento dell'aggressività? E se l'aggressività fosse un effetto, varia dall'uso che si fa di internet?
Il fenomeno internet in Cina è in espansione: ad oggi 137 milioni sono gli utenti online che navigano in una rete che, a differenza della stampa e della tv, può essere senza regole e censura purché i provider non riferiscano alle autorità cinesi gli ip degli utenti (in una denuncia dell'associazione Giornalisti senza Frontiere Yahoo ha già fatto la spia una volta ).

Internet è insomma un potente strumento nelle mani non solo del governo o di qualche magnate della comunicazione, ma anche e soprattutto degli utenti. Resta quindi il dubbio che dietro la caserma degli internauti si nasconda un controllo sociale, una disciplina per curare e, soprattutto, per irreggimentare.
L'internautismo, insomma, come una forma di igienismo mentale e sociale del XIX secolo.

In conclusione, sebbene siano innegabili talvolta fenomeni di dipendenza dallo schermo rasenti il patologico (negli Usa due bambini sono stati sottratti ad una coppia di genitori che, persi nel gioco online Dungeons&Dragons, si era completamente dimenticata di prestare le cure necessarie ai loro figli), i dubbi sulle modalità per determinare e curare tale patologia sono ancora molti e la caserma sembra una soluzione quantomeno brusca e dubbia in mancanza di una conoscenza più precisa e approfondita.