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Collaborare senza mai vedersi: il telelavoro in una virtual organization transnazionale

Questa tesi è il risultato di una ricerca sul campo che ho svolto nell’estate del 2000 presso un’agenzia di traduzioni che chiamerò “VD” , con sede a San Diego, California.
La peculiarità di questo contesto deriva dal fatto che VD si serve di una rete di traduttori che risiedono in svariati paesi del mondo. Queste persone sono lavoratori autonomi che telelavorano per VD stipulando un contratto di collaborazione e sono pertanto denominati Subcontractors.
Per questa e per altre sue caratteristiche specifiche, VD è definibile come “Virtual Organization”, una forma di organizzazione nuova, resa possibile dalla diffusione sempre maggiore di Internet nel mondo.
Più specificatamente, questa ricerca si propone di studiare la particolare relazione che si viene a creare tra VD e i suoi membri da un lato, e l’insieme dei Subcontractors dall’altro. Ho giudicato interessante questa relazione poichè presenta delle caratteristiche distintive:
• la comunicazione non è mai faccia a faccia, ma è invece sempre mediata da alcuni artefatti tecnologici (computer, telefono, fax);
• vi sono dei vincoli forti nella gestione del tempo accentuati dalla differenza di fuso orario;
• gli interlocutori appartengono a culture differenti;
• infine, questa relazione appare rilevante, da un punto di vista più prettamente sociologico, poichè rappresenta una particolare forma di telelavoro che si sta diffondendo sempre più, congiuntamente alla penetrazione sempre più capillare di Internet nel mondo.
La metodologia
Questa tesi è lo studio di un caso (case-study). L’approccio metodologico utilizzato è quello etnografico, marcatamente qualitativo, che si avvale di metodi quali:
l’osservazione partecipante,
l’intervista,
l’analisi dei testi scritti prodotti dalla cultura in esame, e in questo caso anche dell’analisi della corrispondenza elettronica tra VD e i Subcontractors.
Per effettuare quest’ultima analisi ho elaborato ex novo un sistema sperimentale di classificazione del testo, ispirandomi alla teoria degli atti linguistici e all’etnometodologia.
Queste fonti di dati sono state integrate dall’utilizzo esplorativo di uno strumento più tradizionalmente quantitativo, quale il questionario, che è stato somministrato ai Subcontractors tramite l’interfaccia web (websurvey).
Risultati
“Collaborare…”. In relazione a questo aspetto è stata meglio delineata una forma di interazione cooperativa che presenta caratteristiche peculiari: è una collaborazione mediata da artefatti tecnologici, molto centrata sul compito (task-oriented), ma non per questo priva di aspetti più prettamente interpersonali. Sono state individuate le regole della negoziazione attraverso l’analisi della corrispondenza elettronica.
“…senza mai vedersi:” A questo riguardo si è cercato di cogliere quali fossero le conseguenze di un rapporto che non può avvalersi della comunicazione faccia a faccia. Ne è emerso un ritratto chiaroscurale in cui l’assenza di comunicazione vis à vis da alcuni è avvertita come una mancanza, mentre da altri è addirittura apprezzata.
“il Telelavoro…”. Un’ambivalenza analoga si è manifestata nell’analisi delle risposte dei Subcontractors al sondaggio online in relazione soprattutto all’autonomia organizzativa e alla gestione dell’isolamento. Nel primo caso le difficoltà maggiori sono connesse alla gestione del tempo: la difficoltà di gestire un carico di lavoro fluttuante da un lato e la difficoltà di amministrare l’equilibrio tra vita lavorativa ed extra-lavorativa dall’altro. Sull’altro versante invece, lungi dal dichiararsi afflitti dalla solitudine, i Subcontractors di VD ne rivendicano la scelta con convinzione.
“...in una Virtual Organization…”. Questo aspetto è interessante per la psicologia delle organizzazioni, in quanto ci sono buone ragioni di credere che queste nuove forme di organizzazione si vadano diffondendo sempre più, grazie alla flessibilità di cui possono disporre.
“…transnazionale”. Questo punto è quello che più mi affascina, proprio per la difficoltà di catturarne elementi stabili e riconoscibili. Nè il sondaggio, nè l’analisi delle email hanno consentito di chiarire in maniera soddisfacente quel mistero per cui, nonostante la povertà della comunicazione via email, persone con un background culturale molto diverso riescono a interagire in modo fluido e produttivo, al punto che è difficile rintracciare degli intoppi.
È questa tensione tra omogeneizzazione da un lato, data dal fatto che la comunicazione mediata dal computer pone dei forti vincoli di formato (monitor, tastiera, mouse), e la moltiplicazione delle voci locali dall’altro (anche se finora solo di una minoranza della popolazione terrestre), che rappresenta la sfida ai miei occhi più “intrigante”, quel fenomeno che alcuni chiamano glocalizzazione.

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INTRODUZIONE Questa tesi è il risultato di una ricerca sul campo che ho svolto nell’estate del 2000 presso un’agenzia di traduzioni che chiamerò “VD” 1 , con sede a San Diego, California. La peculiarità di questo contesto deriva dal fatto che VD si serve di una rete di traduttori che risiedono in svariati paesi del mondo. Queste persone sono lavoratori autonomi che telelavorano per VD stipulando un contratto di collaborazione e sono pertanto denominati Subcontractors. Per questa e per altre caratteristiche illustrate in seguito (cfr. Cap. 1), VD è definibile come “Virtual Organization”, una forma di organizzazione nuova, resa possibile dalla diffusione sempre maggiore di Internet nel mondo. Più specificatamente, questa ricerca si propone di studiare la particolare relazione che si viene a creare tra VD e i suoi membri da un lato, e l’insieme dei Subcontractors dall’altro. Ho giudicato interessante questa relazione poiché presenta delle caratteristiche distintive: ! la comunicazione non è mai faccia a faccia, ma è invece sempre mediata da alcuni artefatti tecnologici (computer, telefono, fax); ! gli interlocutori appartengono a culture differenti; 1 Il nome VD è fittizio, come tutti i nomi che appariranno nel testo.

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Informazioni tesi

  Autore: Paolo Brunello
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2001-02
  Università: Università degli Studi di Padova
  Facoltà: Psicologia
  Corso: Comunicazione d'impresa
  Relatore: Giuseppe Mantovani
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 290

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Parole chiave

cmc
etnografia
internet
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organizzazioni virtuali
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