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Ipotesi per una pedagogia dei diritti umani

Il 10 dicembre 1948 veniva approvata a Parigi, dall’Assemblea generale dell’ ONU, la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, il primo documento a sancire universalmente i diritti che spettano all'essere umano. Per la prima volta nella storia dell'umanità era stato prodotto un documento che riguardava tutte le persone del mondo, senza distinzioni di razza, religione, lingua, provenienza geografica, età, sesso o altri status. Per la prima volta si affermava solennemente che esistono diritti di cui ogni essere umano deve poter godere per la sola ragione di essere al mondo.
Oggi, a 60 anni da quella storica data, la riflessione sui Diritti Umani é più che mai attuale. I 30 articoli che compongono la Dichiarazione, affermando i diritti inalienabili dell’uomo, hanno indubbiamente raccolto il più alto consenso morale mai conosciuto ma, allo stesso tempo, sono stati e continuano ad essere al centro del più alto numero di violazioni da parte di ogni Stato del mondo. Ancora oggi il loro carattere universale rimane quindi, purtroppo, più formale che reale: al di là delle affermazioni di principio nel mondo contemporaneo sembra mancare una reale cultura dei Diritti dell’Uomo.
La contraddizione sopra delineata porta a chiedersi in primo luogo se l’azione educativa sia chiamata in causa e, in tal caso, in che misura emerga una domanda educativa. Porta a chiedersi, in altre parole, se esista realmente un’urgenza educativa su questi temi nella società contemporanea.
Sin dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, la via maestra per rendere gli esseri umani consapevoli dei propri diritti e rispettosi di quelli altrui è stata considerata l’Educazione. Ma cosa intendiamo quando parliamo di Educazione ai Diritti? E come si può concretizzare tale finalità all’interno delle diverse agenzie educative, in primis la scuola? Come riuscire a far sì che questa azione educativa divenga una pratica fondamentale e continuativa della vita scolastica, in grado di formare persone capaci di riconoscere e rispettare efficacemente ed effettivamente i Diritti Umani?
Questi gli interrogativi di partenza che hanno motivato e sollecitato la ricerca e ai quali si è cercato di dare una risposta tramite il presente lavoro.
Nell’inquadrare l’argomento trattato, è stato necessario innanzitutto definire il concetto stesso di Diritti Umani e la sua evoluzione storica, esaminando brevemente i principali documenti che hanno segnato le tappe di un percorso non ancora concluso.
Si è cercato di capire se la rilevanza giuridica dei Diritti Umani anche a livello internazionale è praticamente recepita nella nostra società odierna e il se e il come di una eventuale domanda educativa in questo senso. Tale analisi è stata condotta tramite una lettura critica della società con l’ausilio della letteratura esistente in materia.
Avendo evidenziato le motivazioni che sottendono all’Educazione ai Diritti Umani si è passati a vedere come importanti organismi, internazionali e non, si sono in numerose occasioni espressi a sostegno della stessa. Nella conclusione del primo capitolo vengono trattati ed esaminati gli elementi distintivi e caratterizzanti l’Educazione ai Diritti Umani.
Nel secondo capitolo si tracciano le linee caratteristiche di una Pedagogia dei Diritti Umani all’interno del contesto scolastico, facendo riferimento innanzi tutto alla “lezione” di J. Dewey e in particolare alla nozione che egli diede di esperienza ed educazione.
Partendo da queste premesse, si è cercato di individuare sia i paradigmi teorici e gli approcci metodologico-didattici, sia alcune specifiche tecniche didattiche a cui è possibile far riferimento nel lavoro in classe sui Diritti Umani, per una pedagogia che ne sostenga il percorso di conoscenza, comprensione, riflessione, consapevolezza e azione. Nel suddetto capitolo vengono suggeriti possibili percorsi anche per quanto riguarda l’inserimento dei Diritti Umani nel curriculum di scuole di vario ordine e grado.
Il terzo capitolo, infine, presenta una breve panoramica di alcune esperienze e progetti significativi di Educazione ai Diritti Umani, già realizzati o in itinere nel contesto scolastico nazionale ed i principali soggetti, associazioni e istituzioni che ne sono promotori.

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INTRODUZIONE "L'istruzione deve essere indirizzata al pieno sviluppo della personalità umana e al rafforzamento del rispetto dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali. Essa deve promuovere la comprensione, la tolleranza, l'amicizia fra tutte le Nazioni, i gruppi razziali e religiosi, e deve favorire l'opera delle Nazioni Unite per il mantenimento della pace." Dichiarazione universale dei diritti umani – Art. 26, comma 2 Il 10 dicembre 1948 veniva approvata a Parigi, dall’Assemblea generale dell’ONU, la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, il primo documento a sancire universalmente i diritti che spettano all'essere umano. Per la prima volta nella storia dell'umanità era stato prodotto un documento che riguardava tutte le persone del mondo, senza distinzioni di razza, religione, lingua, provenienza geografica, età, sesso o altri status. Per la prima volta si affermava solennemente che esistono diritti di cui ogni essere umano deve poter godere per la sola ragione di essere al mondo. Oggi, a 60 anni da quella storica data, la riflessione sui Diritti Umani é più che mai attuale. I 30 articoli che compongono la Dichiarazione, affermando i diritti inalienabili dell’uomo, hanno 3

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Informazioni tesi

  Autore: Chiara Borgia
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2008-09
  Università: Università degli Studi di Messina
  Facoltà: Scienze della Formazione
  Corso: Scienze pedagogiche
  Relatore: Francesco Gatto
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 140

FAQ

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Parole chiave

diritti dell'uomo
diritti umani
educazione
onu diritti umani
pedagogia
scuola insegnamento diritti

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