

Le comunità per minori: prospettive educative
Autore
Francesca Gallucci - Università degli Studi di Perugia - [2006-07]
Documenti
Abstract
Il diritto alla famiglia è un diritto fondamentale per ogni individuo.
La Convenzione sui diritti del fanciullo lo afferma in maniera chiara e decisa: all’articolo 7 essa stabilisce che “il fanciullo è registrato immediatamente al momento della sua nascita e da allora ha diritto a un nome, ad acquisire una cittadinanza e, nella misura del possibile, a conoscere i suoi genitori e a essere allevato da essi.”
In Italia il legislatore si è impegnato a ribadire l’importanza della tutela di questo diritto; la legge n.149 del 2001 sancisce il principio della famiglia come risorsa primaria e fondamentale della società.
Non sempre, però, il nucleo familiare riesce a garantire la sicurezza materiale e morale necessaria per la crescita dei suoi membri.
In questi casi l’ambiente familiare non è idoneo per la crescita e lo sviluppo del minore; il legislatore affianca, perciò, ad essa l’affidamento familiare, come primo strumento di tutela, e secondariamente, l'affidamento ad una comunità.
Le comunità per minori possono essere definite come degli ambienti di vita che intendono dare una risposta ai bisogni dei minori in difficoltà, garantendo loro un luogo di vita e di relazione in cui possano crescere e superare gli effetti negativi della loro condizione.
La Convenzione sui diritti del fanciullo lo afferma in maniera chiara e decisa: all’articolo 7 essa stabilisce che “il fanciullo è registrato immediatamente al momento della sua nascita e da allora ha diritto a un nome, ad acquisire una cittadinanza e, nella misura del possibile, a conoscere i suoi genitori e a essere allevato da essi.”
In Italia il legislatore si è impegnato a ribadire l’importanza della tutela di questo diritto; la legge n.149 del 2001 sancisce il principio della famiglia come risorsa primaria e fondamentale della società.
Non sempre, però, il nucleo familiare riesce a garantire la sicurezza materiale e morale necessaria per la crescita dei suoi membri.
In questi casi l’ambiente familiare non è idoneo per la crescita e lo sviluppo del minore; il legislatore affianca, perciò, ad essa l’affidamento familiare, come primo strumento di tutela, e secondariamente, l'affidamento ad una comunità.
Le comunità per minori possono essere definite come degli ambienti di vita che intendono dare una risposta ai bisogni dei minori in difficoltà, garantendo loro un luogo di vita e di relazione in cui possano crescere e superare gli effetti negativi della loro condizione.
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