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L'aspetto abbandonico e la difficoltà di separazione nell'adolescente deviante

Durante gli anni del mio percorso di studio, nel quale già dalle scuole secondarie superiori è sbocciato il mio interesse per le materie umaniste ed in particolare per le discipline che si rivolgevano all’educazione, mi sono sempre chiesta se nelle materie che tanto mi appassionavano e mi motivavano sempre di più a proseguire i miei studi, ci fossero le risposte alle domande che avevo dentro di me su quella che veniva definita “adolescenza”. Adolescenza nella quale per altro mi ci trovavo per altro a vivere e combattere, tra le incoerenze ed i dubbi che la caratterizzavano, tra le difficoltà e le paure, tra i desideri di evadere e il bisogno di certezze. Il bisogno di rispondere a tanti perché sulla crescita e sull’educazione, era ancor più alimentato dall’indirizzo di studio che stavo intraprendendo, infatti giunta all’università ero abbastanza consapevole di voler proseguire i miei studi specializzandomi proprio in una facoltà che mi offrisse la possibilità di approcciarmi con l’educazione, ma in particolar modo con la ri-educazione in vari contesti di disagio e problematici, incrementati nella società moderna che appare sempre più bisognosa di figure professionali preparate ad operare in determinati contesti.
Da li poi nel proseguire del mio corso di Laurea ho rivolto particolarmente la mia attenzione e passione allo studio dell’infanzia e dell’adolescenza e della fondamentale correlazione che esiste fra queste due parti della vita dell’uomo soprattutto dell’influenza che può avere l’infanzia sulla costruzione dell’adolescenza.
In particolare ho cominciato ad orientarmi specificatamente all’approfondimento dell’adolescenza problematica, realtà sempre più evidente e presente nella società. Ecco perché ho scelto di svolgere il tirocinio previsto da questo corso di Laurea presso l’Associazione Comunità, specificatamente nell’Area rivolta ai Minori con differenti problematiche di devianza.
Durante lo svolgimento del mio tirocinio ho iniziato a riflettere in maniera più approfondita e delineare la tematica che ho deciso di affrontare in questa mia tesi di laurea, che rivolge l’attenzione alla modalità di attaccamento dei giovani adolescenti devianti, in maniera particolare nel legame che instaurano con la figura dell’educatore sociale, basandomi anche sull’osservazione diretta nell’esperienza che ho potuto vivere in comunità terapeutica.
In questa tesi ho cercato di approfondire la difficoltà relazionale dell’adolescente problematico, posta in rapporto al legame di attaccamento che ha costruito nell’infanzia con le figure di riferimento genitoriali, paragonabile al rapporto che costruisce con la figura di riferimento dell’educatore in un contesto problematico.
Nel primo capitolo ho esplicato l’ansia da separazione a caratteri generali, inserendola nel contesto del legame di attaccamento nell’infanzia in particolare nelle condizioni di disagio infantile come i bambini che crescono in istituto, i bambini che vivono la separazione dei genitori e i bambini che vivono un lutto.
Nel secondo capitolo ho delineato le caratteristiche generali dell’età adolescenziale, in particolare ho illustrato la ristrutturazione del legame di attaccamento rispetto all’infanzia con le principali differenze che lo contraddistinguono, soffermandomi sulle modalità relazionali con la famiglia anche in base allo stile genitoriale che assume una famiglia durante gli anni dello sviluppo dell’adolescente.
Nel terzo capitolo ho illustrato le principali problematiche dell’adolescenza deviante, in particolare ho approfondito l’adolescente violento, il furto, l’abuso di sostanze e l’abuso di alcol. Ho individuato ed analizzato poi la famiglia come principale fattore di rischio nella devianza e la sua influenza nella ristrutturazione della modalità di attaccamento nella personalità dell’adolescente.
Nell’ultimo capitolo ho delineato le caratteristiche principali della figura dell’educatore ed il rapporto che si instaura tra l’adolescente problematico e l’educatore nel percorso di rieducazione, in particolare ho descritto la mia esperienza di tirocinio esemplificando le relazioni che ho potuto osservare e vivere nell’adolescente problematico che si lega ad un educatore, figura di riferimento nella realtà della comunità terapeutica.

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2 INTRODUZIONE Durante gli anni del mio percorso di studio, nel quale già dalle scuole secondarie superiori è sbocciato il mio interesse per le materie umaniste ed in particolare per le discipline che si rivolgevano all’educazione, mi sono sempre chiesta se nelle materie che tanto mi appassionavano e mi motivavano sempre di più a proseguire i miei studi, ci fossero le risposte alle domande che avevo dentro di me su quella che veniva definita “adolescenza”. Adolescenza nella quale mi ci trovavo per altro a vivere e combattere, tra le incoerenze ed i dubbi che la caratterizzavano, tra le difficoltà e le paure, tra i desideri di evadere e il bisogno di certezze. Il bisogno di rispondere a tanti perché sulla crescita e sull’educazione, era ancor più alimentato dall’indirizzo di studio che stavo intraprendendo, infatti, giunta all’università ero abbastanza consapevole di voler proseguire i miei studi specializzandomi proprio in una facoltà che mi offrisse la possibilità di approcciarmi con l’educazione, ma in particolar modo con la ri-educazione in vari contesti di disagio e problematici, così incrementati nella società moderna da apparire sempre più bisognosa di figure professionali preparate ad operare in determinati contesti. Da li poi, nel proseguire il mio corso di Laurea, ho rivolto particolarmente la mia attenzione e passione allo studio dell’infanzia e dell’adolescenza e della fondamentale correlazione che esiste fra queste due parti della vita dell’uomo e soprattutto l’influenza che può avere l’infanzia sulla costruzione dell’adolescenza. In particolare ho cominciato ad orientarmi specificatamente all’approfondimento dell’adolescenza problematica, realtà sempre più presente nella società. Ecco perché ho scelto di svolgere il tirocinio previsto da questo corso di Laurea presso l’Associazione Comunità San Maurizio di Borghi, specificatamente nell’Area rivolta ai Minori con differenti problematiche di devianza. Durante lo svolgimento del mio tirocinio ho iniziato a riflettere in maniera più approfondita e delineare la tematica che ho deciso di affrontare in questa mia tesi di laurea, che rivolge l’attenzione alla modalità di attaccamento dei giovani adolescenti

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Informazioni tesi

  Autore: Serena Rossi
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2008-09
  Università: Università degli Studi di Bologna
  Facoltà: Scienze della Formazione
  Corso: Educatore Sociale
  Relatore: Roberta Biolcati
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 66

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