

''Il più ardente desiderio''. Il martirio nell' Islam dalla tradizione all'epoca contemporanea.
Autore
Melania Busacchi - Università degli Studi di Cagliari - [2006-07]
Documenti
Abstract
Il mio lavoro è articolato in tre parti: la prima parte è dedicata al martirio nell’islām classico (il cui prototipo è rappresentato dalla figura dell’imām Husayn, nipote di Muhammad, morto nella battaglia di Karbalā contro l’esercito omayyade), e al martirio nell’islām medievale (rappresentato dagli hashīshīyyun o Assassini che seminarono il terrore nel mondo musulmano sunnita compiendo una serie di omicidi-suicidi mirati). La seconda parte è dedicata al concetto di ğihād e ai suoi diversi significati e ad una serie di personaggi storici che sono considerati i “padri ispiratori del ğihād” (Ibn ‘abd-al-Wahhab, Muhammad ‘Abduh, Rashid Ridā, Hasan al-Banna’, Abu al-A‘la al-Mawdūdī, Sayyid Qutb e Ruhollah Khomeinī).
La terza parte della tesi è dedicata al concetto di šahīd e di šahāda (testimonianza); alle logiche che stanno alla base del terrorismo suicida (strategica, sociale ed individuale); ed infine alle organizzazioni del terrorismo suicida, a partire dal modello Bassiğe iraniano, passando per Hamas, Hezbollah e al-Qa‘ida, fino a giungere al fenomeno delle martiri palestinesi e cecene.
La terza parte della tesi è dedicata al concetto di šahīd e di šahāda (testimonianza); alle logiche che stanno alla base del terrorismo suicida (strategica, sociale ed individuale); ed infine alle organizzazioni del terrorismo suicida, a partire dal modello Bassiğe iraniano, passando per Hamas, Hezbollah e al-Qa‘ida, fino a giungere al fenomeno delle martiri palestinesi e cecene.
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