

Emozioni in parole
Autore
Ilaria Rizzo - Università degli Studi Gabriele D'Annunzio di Chieti e Pescara - [2004-05]
Documenti
Abstract
Tradurre in parole le esperienze traumatiche ha un impatto positivo sulla salute. James W. Pennebaker (1997, 2001) ha dimostrato come la scrittura delle proprie emozioni rappresenti un mezzo favorente la riduzione dell’inibizione legata alla non condivisione di eventi traumatici e la conseguente diminuzione del livello di distress. La tecnica della scrittura, da lui ideata, prevede l’assegnazione casuale dei soggetti a due gruppi: mentre i partecipanti del gruppo di controllo descrivono, per tre giorni consecutivi e per quindici/venti minuti al giorno, oggetti ed eventi della propria quotidianità, quelli assegnati al gruppo sperimentale dedicano lo stesso tempo a scrivere su pensieri e sentimenti relativi alle esperienze dolorose importanti della loro vita. L’autore dimostra come questi ultimi manifestino un miglioramento sullo stato di salute, legato alla rielaborazione del trauma narrato. Inoltre rintraccia, attraverso l’analisi dei testi, un cambiamento nello stile linguistico utilizzato nell’arco dei tre giorni dal gruppo sperimentale come dimostrazione dell’avvenuta ristrutturazione mentale dell’episodio.
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