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La qualità e l'efficacia in ambito penitenziario: un'indagine esplorativa volta a valutare l'efficacia del trattamento all'interno della Casa Circondariale di Bergamo

All’interno del presente lavoro di tesi, dopo aver sostenuto l’importanza della riflessione epistemologica al fine di poter delineare i confini entro cui un atto conoscitivo possa essere definito scientifico (capitolo 1), viene analizzato il costrutto di devianza partendo dal contributo dei teorici dell’etichettamento e successivamente collocandolo nella prospettiva del paradigma narrativistico (capitolo 2). In seguito viene illustrato un breve excursus storico dei concetti di qualità e di efficacia al fine di indagare il fondamento epistemologico degli stessi e per rilevare come si siano generate le definizioni che oggi vengono utilizzate in riferimento ad essi (capitolo 3 e capitolo 4); infine viene presentata la ricerca sul campo (capitolo 5, capitolo 6), i risultati delle analisi (capitolo 7) e le considerazioni conclusive e i principali risvolti operativi che possono essere attuati (capitolo 8).
La ricerca sul campo ha avuto come obiettivo generale l’indagine dei discorsi generati dagli attori (Operatori e detenuti) della Casa Circondariale di Bergamo (paradigma narrativistico) , al fine di rilevare la realtà che viene a generarsi all'interno del contesto intramurario in riferimento ai concetti di qualità e di efficacia.
Gli strumenti utilizzati per la ricerca sono stati 3 protocolli a domande aperte, rispettivamente 2 per la popolazione detenuta (tali protocolli, che sono stati tradotti negli idiomi maggiormente presenti all’interno dell’istituto penitenziario, sono stati somministrati uno al tempo T0 e uno al tempo T1, ovvero 5 mesi dopo), ed 1 per gli Operatori della Casa Circondariale di Bergamo. Dunque i gruppi oggetto di indagine sono stati 3: detenuti stranieri (55 soggetti), detenuti italiani (47 soggetti), e Operatori (15 soggetti), per un totale di 117 soggetti....

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LA QUALITÀ E L’EFFICACIA IN AMBITO PENITENZIARIO: UN’ INDAGINE ESPLORATIVA VOLTA A VALUTARE L’EFFICACIA DEL TRATTAMENTO ALL’INTERNO DELLA CASA CIRCONDARIALE DI BERGAMO Il presente lavoro si colloca all’interno della cornice teorico-epistemologica del paradigma narrativistico, che si situa a livello di realismo concettuale, secondo cui “la realtà è generata dai discorsi che la nominano e che risultano dei descrittori di senso e di significato”. All’interno del presente lavoro di tesi, dopo aver sostenuto l’importanza della riflessione epistemologica al fine di poter delineare i confini entro cui un atto conoscitivo possa essere definito scientifico (capitolo 1), viene analizzato il costrutto di devianza partendo dal contributo dei teorici dell’etichettamento e successivamente collocandolo nella prospettiva del paradigma narrativistico (capitolo 2). In seguito viene illustrato un breve excursus storico dei concetti di qualità e di efficacia al fine di indagare il fondamento epistemologico degli stessi e per rilevare come si siano generate le definizioni che oggi vengono utilizzate in riferimento ad essi (capitolo 3 e capitolo 4); infine viene presentata la ricerca sul campo (capitolo 5, capitolo 6), i risultati delle analisi (capitolo 7) e le considerazioni conclusive e i principali risvolti operativi che possono essere attuati (capitolo 8). La ricerca sul campo ha come obiettivo generale l’indagine dei processi discorsivi generati dagli attori (Operatori e detenuti) della Casa Circondariale di Bergamo, al fine di rilevare la realtà che viene a generarsi all'interno del contesto intramurario in riferimento ai concetti di qualità e di efficacia. Gli strumenti utilizzati per la ricerca sono stati 3 protocolli a domande aperte, rispettivamente 2 per la popolazione detenuta (tali protocolli, che sono stati tradotti negli idiomi maggiormente presenti all’interno dell’istituto penitenziario, sono stati somministrati uno al tempo T0 e uno al tempo T1, ovvero 5 mesi dopo), ed 1 per gli Operatori della Casa Circondariale di Bergamo. Dunque i gruppi oggetto di indagine sono stati 3: detenuti stranieri (55 soggetti), detenuti italiani (47 soggetti), e Operatori (15 soggetti), per un totale di 117 soggetti. I testi prodotti dalla popolazione detenuta sono stati analizzati con l’ausilio del software informatico SPAD-T mentre i testi prodotti dagli Operatori sono stati

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Informazioni tesi

  Autore: Maria Coelli
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2006-07
  Università: Università degli Studi di Padova
  Facoltà: Psicologia
  Corso: Psicologia
  Relatore: Gian Piero Turchi
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 405

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Parole chiave

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