E' da tempo che si parla di omosessualità in Africa, dove sono ancora molto forti le resistenze culturali verso il riconoscimento normativo e sociale degli omosessuali. Di recente era scesa in campo anche la Chiesa anglicana africana che puntava il dito contro le pratiche omosessuali, dichiarandole corrotte e contro natura. Nel frattempo la Chiesa cattolica romana continua lungo la sua campagna anti-preservativi: per combattere l'HIV/AIDS promuove l'astinenza e la fedeltà.

Sebbene entrambe le posizioni siano discutibili e opinabili, il punto centrale resta un altro e su questo ha richiamato l'attenzione l'arcivescovo Desmond Tutu in un'intervista rilasciata alla BBC. I problemi e gli ostacoli sui quali la comunità religiosa e i governi africani devono concentrarsi sono altri: criticando l'ossesione della Chiesa Anglicana per gli omosessuali, l'arcivescovo Tutu ha ricordato la crisi in Zimbawe che si sta svolgendo sotto gli occhi complici o voltati dei paesi confinanti., il dramma del Darfur (situato in Sudan: informazione dovuta specie per alcuni nostri politici) e la piaga dell'AIDS.

Le parole dell'arcivescovo risuonano dunque come un appello a non volgere lo sguardo su altro per non dire nulla su questioni più urgenti (da sempre strategia politica e comunicativa molto abusata): voce d'Africa su e per l'Africa.