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Invito alla sociologia
L'introduzione alla materia sociologica da un punto di vista speciale: lo sguardo di Peter L. Berger

[29/06/2007]

Il libro di questo mese, Invito alla sociologia, è una breve introduzione alla materia scritta da Peter L. Berger. Vi propongo il libro perchè non lo ritengo utile solamente a chi si vuole avvicinare per la prima volta alle discipline sociologiche, ma anche per chi, già conoscitore della materia, intenda farsi una breve lettura di un testo acuto, ironico e chiaro su quali siano i punti di forza della sociologia attraverso l'approccio costruzionista del sociologo austro-americano.

Il libro inizia con una breve descrizione di cos'è la sociologia e del ruolo del sociologo. E la sua verve è subito irriverente. Alla prima domanda la risposta è provocatoria e, allo stesso tempo, molto veritiera: la sociologia è l'interesse verso cose che altri considerano troppo sacre o troppo volgari per un'indagine oggettiva.
L'autore indaga la figura del sociologo e nel fare questo utilizza una metafora molto utile. Avete presente quando, passando con un treno, vi soffermate a riflettere e curiosare con l'immaginazione tra le luci delle case che veloci vi scorrono davanti agli occhi? E magari cominciate a pensare quali vite quelle luci illuminano? Quali lavori o quali discussioni stiano facendo le persone che vivono in quelle case? Quali relazioni intrecciano i membri di quelle famiglie? Per Berger lo spirito del sociologo nasce da questa curiosità, da questo “interesse appassionato, inesauribile, sfacciato per i fatti degli uomini”.

Nel secondo capitolo, tuttavia, l'autore precisa che, affinché l'interesse per i fatti degli uomini non si trasformi in semplice curiosità da quartiere, ma assuma la peculiarità dello sguardo sociologico, deve essere sorretta dalla consapevolezza dell'oggetto (ossia la società intesa come un complesso di interazioni, significati ed aspettative che risulta dall'orientamento reciproco degli individui) e dello sguardo stesso (ossia indagare al di là dei fini o dei significati correntemente accettati o definiti dalle azioni umane). L'idea che la peculiarità della prospettiva sociologica si fondi sulla sua capacità di guardare oltre le strutture sociali conduce direttamente l'autore a parlare del contributo critico fornito alla comprensione della società e delle sue strutture, una comprensione che non cerca di risolvere il problema (il divorzio ad esempio) ma di capire il funzionamento del sistema (per restare all'esempio precedente).

Secondo Berger lo sguardo sociologico così definito trova un terreno particolarmente favorevole quando la società sperimenta un periodo particolarmente profondo di “alternanza”, ossia di transizione tra diversi sistemi di significato, dove è possibile rendersi più facilmente conto della costruzione sociale dei significati che attribuiamo al reale e quindi indagare le strutture che li sostengono. In questo passaggio è evidente il riferimento a Schutz, il sociologo che ha profondamente influenzato l'opera di Berger e che l'ha portato a elaborare la sua opera più nota, “La realtà come costruzione sociale”.

Nel terzo capitolo del libro, il sociologo riprende il concetto di alternanza per declinarlo nei termini individuali di costruzione della biografia. Berger compie questo passaggio per chiarire come la sociologia sia un'interpretazione della realtà sociale che ordina i significati e che, in pari tempo, li ricrea costruendo una visione del reale. Il capitolo è, a mio parere, uno dei più bei passaggi della letteratura sociologica: chiaro e preciso, viene mostrato come la sequenza di fatti ed eventi che crediamo rappresenti oggettivamente la nostra biografia in realtà è un processo soggettivo di continua costruzione e aggiustamento. Sulla base di ogni nuova esperienza o evento modifichiamo la percezione di quelli precedenti, rielaboriamo i loro significati nel tentativo di fornire un'interpretazione adeguata e conforme al momento di vita che stiamo vivendo (consigliato a tutti il passaggio dove Berger ci avvisa che spesso la maturità, scambiata con saggezza e realismo, può invece nascondere compromesso e fallimento).

Negli ultimi tre capitoli Berger affronta l'analisi di alcuni degli elementi chiavi della prospettiva sociologica e i maggiori contributi degli studiosi sociologici presentandoli all'interno di una prospettiva che analizza, prima, la relazione di influenza, controllo e manipolazione della società sull'individuo (quarto capitolo) e, successivamente, le strategie messe in opera dall'individuo di fronte alle pressioni della società, con particolare attenzione agli approcci fenomenologici che intendono il vivere sociale come rappresentazione nel palcoscenico della società (quinto e sesto capitolo).

Il libro, che termina con una bibliografia ricca, è dunque un buon punto di partenza per esplorare la sociologia e il suo contributo e il breve excursus sul carattere di pratica e di costruzione della realtà sociale permette al libro di non presentarsi solamente come un compendio teorico, ma anche come un piccolo manifesto di un particolare modo di fare sociologia, di un particolare modo di guardare alla realtà sociale, di un particolare modo, infine, di pensare e di pensarci.


di Manuel Antonini
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