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Tre novità in libreria! Tra sociologia, famiglia e alimentazione
Questo mese strappiamo la regola: invece di recensire un solo testo, abbiamo deciso di proporvi tre novità di sociologia in uscita in questi giorni. Tre opere diverse per argomento, ma ognuna interessante per la prospettiva analitica proposta

[03/06/2008]

Questo mese strappiamo la regola: invece di proporvi un solo testo di sociologia, abbiamo deciso di proporvi tre novità editoriali della materia in uscita in questi giorni. Tre opere diverse per argomento, ma ognuna interessante per la prospettiva d’analisi proposta.

Cominciamo con un testo per approcciare la scienza sociologica in chiave generale. “La costruzione della sociologia” è uno dei lasciti più famosi del sociologo francese Jean-Michel Berthelot, scomparso nel 2006 dopo aver insegnato a lungo nelle Università di Toulouse-Le Mirail, di Paris Descartes e alla Sorbona. Il testo affronta le domande con le quali, fin dalla sua nascita, la sociologia si è trovata a fare i conti. E' possibile una scienza della società? E in che cosa assomiglia alle scienze naturali? Possiamo limitarci a descrivere la realtà sociale senza volerla cambiare? Quale rapporto unisce individuo e società?
Il libro di Berthelot compendia le risposte che nel tempo gli studiosi hanno cercato di dare, tracciando una storia ragionata della disciplina, illustrando le sue modalità di costituzione attraverso correnti di ricerca, impianti teorici e protagonisti. Il passare del tempo, sostiene infatti Berthelot, non produce solo un accumulo di idee, ma segna il costruirsi della disciplina stessa, attraverso metodi e tecniche di ricerca, luoghi di formazione, di trasmissione e di studio, individui associati in reti di lavoro e di valutazione dei risultati.
Il risultato non è solo un utile lavoro di sintesi per orientarsi negli sviluppi e nei cambiamenti di oltre un secolo di vita della materia, ma anche un esempio chiaro di prospettiva costruzionista nell’analisi della conoscenza che ricerca alle fonti delle idee le pratiche sociali dalle quali emergono.

“Le nuove famiglie” di Anna Laura Zanatta, docente di Sociologia della famiglia alla Sapienza di Roma, è invece il tentativo di scattare una fotografia dello stato della nuova famiglia italiana in questi ultimi anni. La famiglia tradizionale, secondo la Zanatta, appare oggi in difficoltà di fronte all’emergere di nuove esigenze e nuovi modi di stare insieme.
Le continue richieste della società civile di strumenti per accogliere nel quadro normativo i nuovi modelli di convivenza e, dall’altra parte, le resistenze di una parte dell’area conservatrice, sono chiari segnali di un cambiamento in atto: convivenze, rapporti fra single, famiglie allargate, coppie omosessuali, unioni tra persone provenienti da paesi diversi sono realtà ormai non più marginali nel costruire il tessuto sociale del paese. Attraverso dati e normative in vigore, il volume cerca di capire quante sono e come sono queste nuove famiglie oggi, cosa succede quando ci sono dei figli e cosa capita quando un’unione finisce.
Solo una domanda nel libro resta inattesa: se le famiglie cambiano, l’amore resta uguale a se stesso?

L’ultimo titolo proposto è invece un volume agile e divertente, una narrazione etnografica e una riflessione teorica interessante tra le culture e l’alimentazione contemporanea. Che l’atto del mangiare, infatti, e pur anche quello che mangiamo, siano il risultato di una dinamica sociale è cosa risaputa in antropologia, ma il libro di Jean Pierre Poulain “Alimentazione, cultura e società” non si limita a incorniciare il cibo e i suoi rituali in pratiche sociali.
Intento dell’autore è fornire un approccio scientifico nuovo a questo tema, individuare uno “spazio sociale alimentare” che, attraverso le contaminazioni della sociologia del consumo e della sociologia dell’immaginario, definisca le pratiche contemporanee dell’alimentazione in relazione ai cambiamenti sociali e culturali attuali. Ad esempio, l’atto del mangiare e ciò che mangiamo come sono stati cambiati dall’impatto della globalizzazione e della nuova organizzazione della vita quotidiana? O ancora, in uno spazio sociale alimentare sempre più globale cosa è stato messo al bando delle cucine locali? Perché in questo insieme di mutamenti si sono generati nuovi approcci al cibo spesso caratterizzati da ansia e nevrosi? Oppure perché la schizofrenia di abbuffarsi per poi imporsi subito dopo, nella migliore delle tradizioni ascetiche, il rigore di un giorno intero in palestra per smaltire tutto quanto?
Interrogativi ai quali Poulain cerca una risposta, consapevole che l’alimentazione e i suoi comportamenti sono spia di qualcosa di più di una semplice esigenza fisica.
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