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Guerra e informazione. Un’analisi fuori da ogni schieramento
Dalle zone calde del pianeta, voci fuori da ogni schieramento raccontano il mondo difendendo la loro autonomia di giornalista.

[03/04/2008]

Siamo soliti credere nei nostri tempi che, grazie alle nuove tecnologie informatiche e all’attenzione della famigerata opinione pubblica, abbiamo accesso a un’informazione garantita, alla quale nulla si può nascondere. Secondo il curatore di questo libro, il giornalista Rai Maurizio Torrealta, invece, dovremmo sempre sospettare.

“Guerra e informazione”, infatti, si interroga e analizza il ruolo del giornalismo indipendente nel difficile rapporto che oggi vive tra le pressioni dell’informazione e delle sue strutture, da una parte, e le logiche di potere della guerra e della politica, dall’altra. La questione di una informazione indipendente in uno scenario di guerra, che garantisca l’accesso a notizie “vere”, dove il grado di verità è fondato sulla capacità di resistere alle distorsioni propagandistiche dell’una come dell’altra parte in conflitto (fuori da ogni schieramento, appunto, come sottolinea il titolo del libro), è uno temi critici del giornalismo e dell’informazione attuale, come evidenziato anche dalle ultime vicende in Tibet.

Il libro si presenta come una raccolta di interventi delle voci più autorevoli in materia di stampa internazionale: dall’analisi linguistica delle notizie di guerra di Robert Fisk, giornalista del “The Independent” da più di trent’anni impegnato a coprire le aree di crisi mediorientali, al contributo sul culto della supremazia tecnologica di David A. Klattel, direttore di quella che è considerata oggi la migliore scuola di giornalismo, la Columbia University Graduate School of Journalism.

Ancora: un “pezzo” sul terrorismo islamico e sul terrorismo di stato in Cecenia di Anna Politkovskaia, la coraggiosa giornalista della Novaja Gazeta assassinata dal regime di Mosca nel 2006 per le sue indagini, “troppo accurate e indipendenti”, sul conflitto nella regione separatista russa. All’interno del libro si trova anche una breve storia dell’informazione di guerra di Ignacio Ramonet, direttore della rivista mensile Le Monde Diplomatique, che si concentra in particolare sugli sviluppi seguenti alla guerra irachena, con il ritorno, dopo “il modello Malvine”, del giornalismo embedded, ossia incorporato nell’esercito e non più libero di muoversi nelle zone di conflitto, come accadde per esempio in Vietnam (basti ricordare il celebre film di Stanley Kubrick, Full Metal Jacket). Un’operazione, quella voluta dal dipartimento di stato americano, che in diverse forme si ritrova anche in altre aree ed espone, da una parte, il lavoro del giornalista a rischi molto elevati, come ad esempio in Cina (come l’esempio dell’assassinio del fotografo giapponese nell’autunno scorso mentre era in corso la rivolta dei monaci tibetani) e, dall’altra, a una pressione maggiore verso la propaganda dei centri di potere.

Il libro conta in totale sedici interventi e tra questi un piccolo cammeo di un’artista che giornalista non è, ma che col suo lavoro ha informato sull’Iran più di qualsiasi altro reporter. Stiamo parlando di Marjane Satrapi, l’autrice franco-iraniana di Persepolis, libro a fumetti, nel quale il racconto della giovinezza dell’autrice si intreccia ai fatti occorsi durante gli anni ’80 in Iran. Il contributo di Satrapi s’interroga proprio sulle vicende storiche del suo paese e cerca di mettere in rilievo problemi che troppo spesso la cultura occidentale liquida con i suoi stereotipi.

Le pagine di "Guerra e informazione", in conclusione, sono sia un’interessante strumento per comprendere meglio e con prospettiva più critica l’immensa massa di informazioni che ci arrivano sui conflitti nelle diverse aree del mondo, sia pure un’ottima occasione per alimentare la speranza e allontanare, sempre all'erta, quelle visioni apocalittiche su un’informazione totalmente asservita al potere e militarizzata. Come conclude, infatti, lo stesso Torrealta: “sebbene ci troviamo nel mezzo di una battaglia durissima per influenzare i media, non possiamo certo dire che questa lotta veda l’informazione perdente”. E questo libro ne è una prova.

"Guerra e informazione. Un'analisi fuori da ogni schieramento" a cura di Maurizio Torrealta, ed. Sperling&Kupfer, Milano, 2005

a cura di Manuel Antonini
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