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Il Bronx. Storia di un quartiere ''malfamato''
Il libro di Loretta M. D'Orsogna sul quartiere di New York. La sua storia, le sue leggende, i suoi immaginari e le sue contraddizioni. Dove comincia il mito e finisce la realtà?

[03/03/2008]

Sulla scia dei tradizionali studi etnografici della scuola di Chicago e del contributo classico di Lewis Mumford, Loretta M. D’Orsogna scrive la storia e l’esperienza di un quartiere, il Bronx, che le leggende metropolitane e la comunicazione dei media hanno sempre consegnato all’immaginario popolare come un quartiere, anzi il quartiere, malfamato, pericoloso, “dove nemmeno la polizia oserebbe entrarci”.

L’autrice è un’urbanista: di formazione europea, ha studiato architettura a Parigi e Venezia, occupandosi in seguito della storia delle città e dei quartieri più noti.
Affrontando lo spazio metropolitano come un luogo di avventura e passione, dove ricavare “indizi dai quali ricevere ciò che a un primo sguardo sfugge”, Loretta D’Orsogna, si rifà proprio alla fenomenologia di Mumford per vedere nelle metropoli un oggetto di studio vivo, da esplorare partendo dai quartieri alti fino ai suoi bassifondi, mescolandosi nella folla e “sporcandosi i pantaloni”, come suggeriva a inizio secolo Robert E. Park.

Lo studio della città, allora, è una ricerca empirica, un viaggio attraverso gli scenari urbani con gli strumenti dell’esploratore o del detective. Un’inchiesta che non scarta nessun indizio o elemento, che si getta nella sua complessità capace di riflettere proprio quell’intricata complessità del reale.
Il libro di Loretta D’Orsogna, "Il Bronx. Storia di un quartiere malfamato" si inserisce in questo approccio, studiando il Bronx in tutte le sue forme e caratteristiche, esplorando il suo immaginario e le sue strade. Un libro che non solo ha il merito di applicare un'importante tradizione, spesso trascurata dagli studi urbanistici contemporanei, ad un quartiere altrettanto spesso dimenticato; ma che nel farlo adotta uno sguardo multidisciplinare, raccogliendo e posizionandosi in differenti prospettive.

Dopo una breve introduzione di Franco La Cecla sullo sviluppo della disciplina urbanistica, il libro entra nel vivo. Composto da cinque capitoli, nel primo si analizza come si sia andata formandosi per il Bronx l’immagine del quartiere “inferno”. Cercando di comprendere dove finisce la realtà e comincia il mito, l’autrice si domanda come mai il quartiere di New York sia divenuto il paradigma dei posti più pericolosi e invivibili del mondo.

Nel secondo capitolo e nel terzo, il libro ci presenta una storia dell’urbanistica e dell’architettura del quartiere. Quali sono stati gli interventi edilizi, come hanno trasformato la vita all’interno dello spazio, quali comunità di migranti si sono stabilite e come hanno convissuto con i vecchi abitanti. Nei due capitoli centrali, in altre parole, sono esplorate l’ecologia urbana del quartiere, le sue dinamiche e i suoi processi, le sue trasformazioni e gli effetti sulla vita della sua popolazione e delle sue povertà.

Successivamente, il tema iniziale viene ripreso, con un lavoro di ricerca delle immagini del Bronx costruite attraverso i film, la letteratura, le chat line degli abitanti e le opere degli artisti. Questa è certamente una delle parti del libro più interessanti e curiose, dove l'oggetto di studio sono gli immaginari consolidatisi negli anni e le loro contraddizioni. Attraverso la decostruzione, l’autrice cerca di capire quanto essi corrispondano davvero alla realtà, per donarci così una visione del Bronx affatto stereotipata.

Al termine del libro, infatti, si rimane con la sensazione del Bronx come un posto complesso, fatto di contraddizioni e tolleranza, dove la gente “agisce” nonostante le difficoltà e i pregiudizi. Un posto dove “vale ancora la pena di vivere”, perché, come dice Loretta M. D’Orsogna, “è necessario tenere presente come il Bronx sia un’esperienza oltre la parola, oltre molte parole, oltre molto idee, oltre molte immagini…” Pure oltre un libro che vale la pena leggere per avvicinarsi e andare, appunto, oltre lo stereotipo abituale.

di Manuel Antonini


Loretta M. D'Orsogna
Il Bronx. Storia di un quartiere "malfamato"
Bruno Mondadori, Milano, 2002
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