Definizione di "Interculturalismo", canale Sociologia

Il termine interculturalismo ha una valenza progettuale: rinvia ad un impegno comune che ha come fine l'incontro attivo tra soggetti portatori di culture differenti, aperti al dialogo, disposti a modificare e a farsi modificare. L'intercultura è orientata all' arricchimento reciproco finalizzato alla convivenza pacifica e alla ricerca collettiva di soluzioni appropriate per far fronte alle difficoltà del multiculturalismo.

Attraverso l'intercultura è possibile realizzare la transcultura, cioè la capacità di muoversi all'interno di diverse culture senza essere totalmente assorbiti da nessuna di esse; il che è possibile solo quando riconosciamo ogni cultura come espressione di un fondamento comune a ciascun uomo3. Poter transitare tra le diverse espressioni delle società umane significa essersi appropriati dei principi dell'intercultura e saperli esprimere nelle diverse situazioni di incontro con l'altro.

L'intercultura è anzitutto riconoscimento dell'altro e relativizzazione del proprio sistema di valori ed idee (come insegna il relativismo culturale) per evitare di spiegare ed interpretare inconsapevolmente i sistemi di vita degli altri attraverso le nostre categorie concettuali.

Le pratiche interculturali hanno come punto di origine la consapevolezza delle tante diversità che condizionano e connotano lo sviluppo delle società. La transcultura è possibile sullo sfondo di un progetto sociale finalizzato alla costruzione e allo sviluppo di un pensiero aperto, problematico ed antidogmatico. Un pensiero ed una prassi politica capaci di decentrarsi e di allontanarsi dai propri riferimenti valoriali per andare verso nuove culture comprendendo le differenze e le analogie, e di tornare nella propria cultura di riferimento utilizzando l'esperienza del confronto per valutare con maggiore coscienza la propria specificità negli aspetti più o meno positivi. L'intercultura quindi richiede di fare i conti con le proprie contraddizioni interne e di rimuovere le gabbie concettuali che distinguono le "nostre" dalle "loro" pratiche. La necessità di interrogarsi sui propri limiti, di confrontarsi per arricchirsi di nuovi elementi e di cambiare senza perdere la propria identità di riferimento.

Le prassi politiche inter/trans culturali si differenziano perciò da quelle multiculturali perché il loro fine è l'incontro e lo scambio tra culture piuttosto che il riconoscimento dei diritti degli specifici gruppi sociali.