MODERNITÀ MULTIPLE ALL'INIZIO DEL XXI SECOLO
Convegno internazionale organizzato dal Consiglio scientifico della Sezione AIS
Teorie sociologiche e trasformazioni sociali
24 e 25 settembre 2009 – Università Lumsa, Roma

L'idea di modernità, come realtà storica e come formazione interiore dell'individuo, è giunta a noi nel riferimento ai processi strutturali e culturali i quali, tra l'800 e il '900, producono il mutamento sociale su larga scala che farà apparire le società moderne come radicalmente differenti da quelle che le hanno precedute. Nuove dinamiche si impadroniscono delle forze della tradizione e modifiche profonde intervengono nelle concezioni morali, nella produzione di linguaggi e immagini, nelle forme istituzionali del diritto e della politica, nell'organizzazione economica. L'idea di modernità multiple suppone che il modo migliore di comprendere il mondo contemporaneo e di spiegare la storia della modernità sia di vedere l'uno e l'altra come storia della continua costituzione di una molteplicità di programmi culturali. Dai sociologi delle origini e dai classici abbiamo ereditato una visione "occidentale" della modernità.

Il razionalismo occidentale diventa il segno distintivo del moderno; il potere politico si organizza in Stato; l'economia in libero mercato; le culture vengono delimitate dalle identità nazionali e fenomeni quali la secolarizzazione, la privatizzazione degli istinti e la microfisica del potere spingono le forze "irrazionali" al di fuori delle società. L'individualizzazione scioglie i legami comunitari e pone al centro della vita collettiva le libertà e i diritti dei singoli. Anche nella sociologia contemporanea è prevalsa a lungo l'idea di una convergenza verso un modello unico di società moderna, effetto di una occidentalizzazione che avrebbe garantito benessere e uguaglianza.

Oggi sappiamo che non tutte le società hanno seguito una strada lineare e che, anche in quelle che sembravano averla seguita, è possibile osservare differenze e contraddizioni. Ad esempio, gli stati vengono minacciati da nuove identità etniche locali, l'aumento della ricchezza economica non contrasta la crescita della povertà materiale, la laicità repubblicana viene rimessa in discussione da nuove forme di fondamentalismo religioso e di multiculturalismo. Non solo in Occidente, la proposta di multipli modelli culturali e ideologici della modernità è avanzata da attori sociali legati a movimenti e a forme di attivismo sociale e politico, ognuno dei quali rivendica una propria idea della modernità. Di qui la necessità di declinare al plurale il concetto di modernità che sembrava così chiaro ai sociologi classici, e, al tempo stesso, di investigare che cosa la sociologia debba intendere per modernità. Riflettendo su questi temi, il Convegno si propone di esplorare l'onda lunga e contraddittoria della modernità e della tarda modernità, guardando sia allo scenario delle modernità multiple proposto dai contesti dinamici della globalizzazione contemporanea, sia alle caratteristiche che il fenomeno assume nella realtà italiana. Esistono in Italia modernità multiple? Quali istanze di modernità investono? Quali culture esprimono o inventano?