E alla fine i new media in politica sono arrivati anche da noi! Il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini ha aperto un canale su Youtube dove discutere insieme agli studenti della proposta di riforma del sistema Scuola, raccogliendo suggerimenti, critiche e pareri.

La Gelmini e il suo staff hanno deciso, insomma, di utilizzare internet per consentire agli studenti di partecipare alla discussione attorno a temi che li riguardano direttamente. Un esercizio democratico interessante che terrà fede alle intenzioni se lo spazio web non significherà solo una valvola di sfogo dove esaurire la protesta. Anche il neo-eletto presidente americano ha fatto un uso efficace dei new media, contagiando milioni di americani a una partecipazione in prima persona nella campagna elettoriale: attraverso mail e social networks, molti cittadini d'America si sono ritrovati, o trovati per la prima volta, ad essere parte attiva di una campagna elettorale, coinvolti nella vita politica del paese. Un uso efficace, appunto, per quanto riguarda le elezioni, ma che il tempo ci dirà se si trasformerà in un atteggiamento duraturo di coscienza critica verso l'amministrazione. Già, perché come sottolineano alcuni, la campagna è finita e le persone mobilitate si trovano di fronte a un bivio: o tornare a non interessarsi di politica oppure proseguire nel loro impegno civile.

La Gelmini non si trova di fronte a questo bivio, eppure dovrà fare i conti con la risposta che gli studenti non mancheranno di far arrivare. Perché una cosa è un esercizio di stile, un'altra un esercizio di democrazia. E non bastano i new media perché quest'ultimo riesca bene, ma la volontà comune di perseguire l'interesse collettivo ascoltandosi e informandosi reciprocamente. Insomma, chi è senza peccato scriva il suo primo post...

Manuel Antonini