A livello semantico il termine etnologia è composto da ethnos e logos, cioè scienza dell'etno. Molte fonti da me consultate sembrano d'accordo nel dire che non c'è chiarezza quando si tratta di delimitare l'esatto significato del termine "etnologia". Inoltre il suo significato e la sua importanza sembrano variare a seconda della nazionalità della scuola in considerazione. Consultando alcuni dizionari ed enciclopedie delle scienze sociali abbiamo conferma di tali difficoltà. Nella Encyclopedia of the Social Sciences (del 1931), la voce "ethnology" compare solo nominalmente e siamo rimandati per più informazioni ad "anthropology" o a "race" (cioè ad "antropologia" o a "razza"). Robert Lowie in The History of Ethnological Theory, del 1937, distingue il ruolo dell'etnografia da quello dell'etnologia. Mentre l'etnografia si occupa di andare sul campo ed esaminare in dettaglio il singolo caso, l'etnologia aspira ad una generalizzazione teorica basata sui dati forniti dall'etnografia.
In Antropologia Strutturale del 1963, Levi-Strauss conferma la distinzione formulata da Lowie sostenendo che "in relazione all'etnografia, l'etnologia rappresenta un primo passo verso la sintesi".

Consultando A Dictionary of the Social Sciences (del 1964), i nostri dubbi sono ridestati, quando si dice che: "Originariamente l'etnologia sembra essere stata una sorta di storia, la storia delle nazioni chiamata etnologia".

Nella pagina successiva, sulla distinzione fra etnografia ed etnologia, si chiama in causa Ethnography, edito da Cambridge University Press nel 1896, in cui si sostiene che "I soggetti dell'etnografia sono i vari gruppi presi indipendentemente l'uno dall'altro, in distinzione dall'etnologia, che studia gli stessi gruppi umani considerati come membri correlati di famiglie primordiali" (1896:2-3).
Siccome l'antropologia avrebbe successivamente abbandonato lo studio di tali origini per concentrarsi sul funzionamento dell'organizzazione sociale, il termine etnologia sarebbe stato relegato, da Radcliff Brown, nel 1936, allo "studio della storia delle genti, delle razze, delle lingue, e della storia delle culture di popoli viventi o, attraverso reperti archeologici, anche di popoli scomparsi". Passando alla International Encyclopedia of The Social Sciences, del 1968, troviamo ulteriori informazioni interessanti. In Francia, nel 1838, veniva fondata la Société Ethnologique de Paris. Nel 1843, in Inghilterra, veniva fondata la Ethnological Society. In Germania, la Gesellschaft fur Anthropologie, Ethnologie, und Urgeschichte fu fondata nel 1869. La colonna prosegue così:

È chiaro da questi esempi che il termine "etnologia" era usato come termine surrogato per coprire l'intera estensione della materia che adesso chiamiamo "antropologia" e che quest'ultimo termine è stato usato nel senso più allargato in epoca successiva. Durante il diciannovesimo secolo i concetti di razza biologica, lingua, e cultura erano confusi tra loro. Uno era indotto dall'altro, e ricostruzioni dello sviluppo umano combinavano tutti questi aspetti. L'etnologia era fin dall'inizio storicamente orientata e cercava di far chiarezza sulle razze esistenti, le lingue, e culture in termini di migrazione, diffusione, ed altri processi storici. (vedi Diffusione).
Nel ventesimo secolo, "etnologia" ha preso a significare lo studio comparativo di culture contemporanee e documentate ed ha, per la maggior parte, escluso aspetti di bio-antropologia, archeologia, e linguistica. [International Encyclopedia of The Social Sciences,1968: 178]


Edmund Leach in Social Anthropology (del 1982), descrive i primi antropologi (che si considerassero tali da essere una "specie accademica distinta" attorno al 1840) come suddivisi in quattro grandi branchie: antropologi, etnologi, archeologi e filologi: "Gli etnologi, similmente [agli antropologi], credevano che i diversi ceppi (razze) dell'uomo, distinguibili dai tratti fisici, fossero di capacità innate diverse, anche se rientravano nel loro schema coerentemente con interpretazioni bibliche. Essi dedicarono la loro attenzione alla diversità dei costumi umani ed alla loro distribuzione geografica." (Leach 1982: 15). Più avanti Leach fa riferimento alla nascita della "antropologia sociale" ed a come questa dicitura abbia preso il sopravvento , almeno in Inghilterra, su "etnologia", ormai in declino. Lo studio congetturale della storia umana (tipico dell'etnologia) non era più di moda, mentre gli struttural-funzionalisti andavano a studiare il presente (fin troppo) di società ben distinte (fin troppo) in Africa.
Infine, per uno sguardo relativamente aggiornato, sull'insieme delle tematiche che potrebbero rientrare nella trattazione di un termine come "etnologia" è bene riferirsi alla definizione data in The Social Sciences Encyclopedia, edito da Kuper & Kuper nel 1985:

L'etnologia è stata definita in diversi modi in diverse tradizioni nazionali. Il termine stesso sembra essere stato coniato in Svizzera da Chavennes nel tardo diciottesimo secolo. Nel diciannovesimo secolo, lo studio dell'etnologia includeva aspetti "morali e fisici" dell'uomo, l'osservazione, la classificazione e spiegazione di fenomeni culturali solo gradualmente separati dall'antropologia biologica. Oggi, in Europa centrale, e nell'URSS, "etnologia" rimane orientata verso la storia, ed in generale il termine è spesso usato per connotare lo studio di società primitive o sparite. Implica anche una fusione sintetica di dati etnografici frutto di ricerca sul campo come passo preliminare verso una analisi maggiormente teoretica. Altrove è diventato un sinonimo di "antropologia culturale" o anche "folklore". (Britta Rupp-Eisenreich, Ecole des Haute Etudes en Sciences Sociales, Paris)

Nell'edizione aggiornata del 1996 della stessa enciclopedia di Kuper & Kuper, il termine "etnologia" manca del tutto mentre appare il termine "etnicità". Forse la migliore trattazione del termine "etnologia" la troviamo nel Dictionary of concepts in cultural anthropology di Robert Winthrop, del 1991. L'etnologia, annota Winthrop, sarebbe stata definita già nel 1787 come " la storia del progresso dei popoli verso la civilizzazione" da Chavannes. Nel 1847, continua Winthrop, James Prichard avrebbe descritto come obbiettivi dell' etnologia quelli di "tracciare la storia delle tribù e delle razze umane dai periodi più remoti su cui è possibile investigare, di scoprire le loro mutevoli relazioni, e di arrivare alle conclusioni, certe o probabili, riguardo alla loro affinità di origine." Winthrop (citando Stocking 1973) ci conferma la "mutazione" che "etnologia" ha subito nel corso del ventesimo secolo:

Di conseguenza, la precedente tradizione dell'etnologia come studio combinato di dati fisici e culturali – immortalato dal lavoro di James Prichard (vedere Prichard 1813) – ha lasciato il passo ad un senso più circoscritto del termine. Da un paradigma universale, l'etnologia fu ridotta ad una subdisciplina: lo studio comparativo della cultura. [Winthrop 1991: 102]

Quel che risulta da questa rassegna sul significato di "etnologia" è che, almeno all'inizio (e si parla della prima metà del 1800), tale disciplina riguardava lo studio storico delle popolazioni umane (intese come "razze") in connessione con la diffusione dei relativi tratti biologico-linguistico-culturali. Successivamente, e diversamente a seconda del contesto e della tradizione nazionale-accademica, il termine "etnologia" ha perso la sua connotazione biologica (e razzista) riferendosi alla cultura di popolazioni umane "primitive", pre-letterate, non occidentali.
Se il diciannovesimo ed il ventesimo secolo avevano visto la nascita di discipline come l'etnologia e l'etnografia, la popolarità di tali denominazioni era soggetta a fluttuazioni. Come abbiamo visto nel caso dell'antropologia britannica, "etnologia" fu lentamente abbandonato a favore di "antropologia sociale".
Il termine, comunque, continua ad esistere, fra l'altro, negli Stati Uniti, in Francia, ed in Italia.


Articolo tratto dalla tesi di Mark Stiatti, Evadere dall'Etnicità. Analisi e critica di una categoria dell'antropologia