Semiologo, filosofo, linguista, saggista e romanziere di grande successo, Umberto Eco è tra le personalità intellettuali italiane più profonde e conosciute a livello internazionale: i suoi campi di studio sono molteplici come molteplici le sue pubblicazioni, spesso attraversate da un'analisi critica pungente.

Membro della Gioventù Italiana di Azione Cattolica durante la sua istruzione universitaria, si laurea all'Università di Torino nel 1954, anno di uscita dal movimento per una divergenza di idee politiche con il presidente Luigi Gedda.

I suoi primi interessi si rivolgono alla filosofia medioevale, in particolare alla scolastica di Tommaso d'Aquino la quale è oggetto della sua tesi di laurea, per poi dirigere la sua attenzione all'analisi della cultura popolare italiana e all'interpretazione delle sue strutture di significato entro una prospettiva critica. In questo periodo, dal 1954 al 1959, svolge la propria collaborazione con la Rai, grazie alla quale darà vita al noto saggio critico sul fenomeno culturale di Mike Bongiorno ("Fenomenologia di Mike Bongiorno"), e successivamente con la casa editrice Bompiani, che lo vedrà fra i suoi consulenti come senior editor dal 1959 al 1975.

Gli anni a cavallo tra i decenni '50 e '60 costituiscono il periodo di maturazione dei suoi principali interessi: da una parte, la semiotica e l'analisi della comunicazione, sia nelle sue manifestazioni popolari sia come struttura di segni e significato; dall'altra la letteratura (come critico e, successivamente, come romanziere).

Gli inizi degli anni '60 costituiscono un momento cruciale: nel 1962 pubblica la sua "Opera Aperta", testo ancora oggi di fondamentale importanza nello studio della semiotica, e nel 1963 comincia la sua carriera universitaria, proseguita poi in diversi atenei, fra cui ultimo l'Alma Mater di Bologna dove è titolare della cattedra di Semiotica

Durante gli anni successivi sviluppa i suoi studi, entro una prospettiva critico-radicale, sull'interpretazione dei segni con diverse pubblicazioni che lo pongono tra i maggiori esperti della materia e approfondisce anche il dibattito teorico sulla relazione fra comunicazioni di massa e società con il suo celebre libro "Apocalittici e integrati", nel quale espone le maggiori teorie sui media classificandole entro una dicotomia tra pessimisti (apocalittici) e ottimisti (integrati).

Nel 1980 la sua passione per la letteratura, che fino ad allora si era sempre espressa in saggi critici delle strutture narrative, esplode nel romanzo "Il nome della Rosa", autentico capolavoro della letteratura che gli varrà apprezzamenti e riconoscimenti (fra i quali il Premio Strega) in ogni parte del mondo (l'opera ha conosciuto ben 44 traduzioni).

Durante gli anni successivi Umberto Eco continua la sua molteplice attività: impegnato nell'insegnamento e nella ricerca semiotica legata a filo doppio con le sue pubblicazioni saggistiche sulla letteratura e sulla traduzione letteraria, collabora con diversi giornali nei quali mette a disposizione le sue capacità semiotiche e critiche per parlare della società italiana e prosegue la sua carriera narrativa con altre opere (tra le quali Il pendolo di Focault e Baudolino).

Diversi sono stati i riconoscimenti internazionali conferitigli, non ultimo il titolo di Ufficiale della Legione d'Onore della Repubblica Francese.

A tutti gli effetti Eco deve essere considerato tra gli esponenti di spicco della cultura italiana sia per la vastità e complessità della sua opera, sia per l'instancabile passione che fino ad oggi l'ha spinto nei suoi studi.

Tra le numerosissime opere è possibile ricordare: Opera aperta (1962); Diario minimo (1963); Apocalittici e integrati (1964); Le forme del contenuto (1971); Trattato di semiotica generale (1975); Dalla periferia dell'impero (1977); Lector in fabula (1979); Il nome della rosa (1980); Semiotica e filosofia del linguaggio (1984); Sugli specchi e altri saggi (1985); Il pendolo di Foucault (1988); I limiti dell'interpretazione (1990); Tra menzogna e ironia (1998); Dire quasi la stessa cosa. Esperienze di traduzione (2003); Storia della bellezza (2004); A passo di gambero (2006).