Con l'espressione computer mediated communication si indica sia la recente area di ricerca che studia come cambiano le modalità comunicative quando sono filtrate dalle nuove tecnologie, sia l'oggetto stesso di ricerca.
La comunicazione mediata dal computer risulta come una comunicazione fortemente strutturata e condizionata dall'interfaccia tecnologica che, rispetto alla comunicazione in presenza, è più limitata sul piano dei fattori para ed extralinguistici che possono essere coinvolti nella comunicazione, ma che guadagna nel carattere ubiquitario, cioè svincolato dai limiti spazio temporali, e nella maggiore flessibilità delle tipologie d'interazione. Sul piano dell'accesso tecnico è appunto una comunicazione "mediata": tra due o più soggetti comunicanti si interpone una interfaccia, normalmente uno schermo; anche se apparentemente la comunicazione tende ad assomigliare a certi tratti della comunicazione naturale, avvalendosi anche eventualmente di una, se pur limitata, interazione visivo-acustica come accade sempre e comunque molto strutturata, condizionata dal frame imposto dall'interfaccia; le conoscenze tecnologiche necessarie sono quelle normalmente richieste per l'uso di un computer. Accensione, connessione, scrittura, salvo il caso di ambienti più sofisticati che richiedono competenze più specifiche. Circa le tipologie dell'interazione, può assumere il carattere di una comunicazione molti-molti.

Teoricamente la comunicazione può essere "esplosa" in tutta la combinatoria possibile senza sostanziali aumenti di costo: è possibile la comunicazione uno-uno (come nel telefono), uno-molti (come nei mass media) ed anche tra ogni membro di un gruppo con un sottogruppo o con tutti gli altri (molti-molti). Diventa così possibile la costruzione di comunità di lavoro, gruppi o classi virtuali secondo modalità ubiquitaria e flessibile. Sul piano semiologico trova attualmente nella comunicazione testuale (scritta) la sua forma prevalente, anche se può includere elementi multimediali. Il frame della comunicazione non è costituito dal corpo, dalla percezione posturale e dall'espressione fisionomica dei soggetti che interagiscono: la comunicazione è priva, o comunque povera, di elementi para-extralinguistici: cioè induce il linguaggio a farsi carico della necessità di esplicitare attraverso la comunicazione scritta quanto nella comunicazione diretta passa in altre forme.

La dominante comunicazione su base testuale comporta altresì un carattere essenzialmente "riflessivo", la possibilità di ricostruire il filo delle interazioni e degli apporti anche all'interno della costruzione di documenti complessi, il prodursi di una nuova testualità, o meglio ipertestualità di rete. Al di là di questi aspetti basilari, la comunicazione mediata da computer si può presentare corredata da un complesso di tratti ed accentuazioni, che sono in particolare argomento di ricerca nella sociologia della comunicazione:

Specificità del linguaggio: è oggetto di studio la natura del nuovo linguaggio a metà strada tra lo scritto e il parlato come per esempio il ricorso a tratti iconografici tipo smiley, faccine, per supplire alla carenza degli aspetti connotativi.

Presenza virtuale: un certo senso di presenza virtuale si avverte anche nella corrispondenza tradizionale; qui però è meno forte, in quanto ci sono lunghe interruzioni temporali tra messaggi. Lo scambio di messaggi in Internet può essere istantaneo; l'effetto è quello di una comunicazione scritta che assume il carattere di una conversazione: il senso di presenza sociale, l'interattività immediata con soggetti che si trovano anche a migliaia di chilometri di distanza crea con facilità un clima di forte presenza sociale ed effervescenza emotiva.

Norme sociali, identità e ruoli: molto dibattute sono le dinamiche della persona connesse alla pluralità dell'io ed al senso di appartenenza alla comunità; il sistema di norme e convenzioni che si genera in rete acquista connotati diversi da quelli in presenza. Da un lato è stato più volte osservato che l'assenza dei segni indicativi dello status può attenuare discriminazioni di sesso, stato sociale, razza, permettendo una maggiore democrazia comunicativa, ruoli ed atteggiamenti più disinibiti; allo stesso tempo il mondo della CMC tende a rivestirsi di norme, anche in eccesso, si pensi ad esempio alle etichette di buon comportamento.

Spazialità: un'altra caratteristica è la generazione di metafore spaziali con disposizione di luoghi virtuali, ambienti di condivisione, siti ecc.

Ecologia comunicativa e possibili effetti di overload: liste di discussione spesso generano centinaia di messaggi al giorno con possibile sovraccarico.

Negli ultimi tempi le tecniche e le modalità della comunicazione si sono evolute verso una dimensione sempre più tecnologica. Contrariamente alla comunicazione tradizionale, definita dagli specialisti come F2F (face to face), che avviene in sintopia e in sintonia, la CMC può avvenire dunque sia in sintopia che in asintopia (gli attori della comunicazione possono trovarsi nello stesso luogo, ma anche in luoghi diversi), e sia in sincronia che in asincronia ( gli attori della comunicazione possono comunicare nello stesso momento ma anche in momenti diversi). Questa considerazione impone una riflessione attenta sul ruolo che giocano le nuove tecnologie nei processi comunicativi in generale e nella comunicazione didattica in particolare nonché su tutte le conseguenze che questa innovazione comporta o può comportare.

Rosalia Conti
Articolo tratto dalla tesi L'intelligenza collettiva passa per il Web?