Che rapporto c'è tra l'educazione e la comunicazione, o meglio, tra le scienze dell'educazione e le scienze della comunicazione? È possibile un incontro? A queste domande hanno cercato di rispondere alcuni media educators1 interessati a svelare più i punti in comune che le differenze tra le due scienze.
Seguendo Jacquinot2, è possibile cogliere molte similitudini. Innanzi tutto sono due discipline giovani, rispetto alle discipline tradizionali. Si sono, infatti, sviluppate nel corso della prima metà del XX secolo e sono state istituzionalizzate e "riconosciute" formalmente nell'ultimo quarto del secolo. Sono poi, entrambe, pluridisciplinari: in esse confluiscono diverse scienze umane e sociali. Sono nate e si sono sviluppate in stretto contatto con i saperi e i campi professionali: la pedagogia per le Scienze dell'educazione e i mestieri della comunicazione per le Scienze dell'Informazione e della Comunicazione. Infine, nonostante le difficoltà iniziali, si sono strutturate epistemologicamente tanto da costituire settori ben identificati e coerenti.

Fin qui i punti in comune che sono alla base: ma l'incontro tra due culture, tra le due istanze dell'educazione e della comunicazione necessita della chiarificazione dei temi condivisibili e dell'individuazione delle strategie esportabili da un campo all'altro3. E' lo stesso scenario socio-culturale di cui facciamo parte che ci consente di trovare i temi del dialogo.
Nello spazio vitale di cui siamo gli attori, una rivoluzione ha infatti cambiato il nostro modo di agire e di conoscere: la convergenza digitale di telefonia, sistema televisivo e computer. La gestione dell'informazione muta e i modi dell'apprendimento si trasformano: la conoscenza è sempre più il risultato di pratiche cooperative in cui il confronto e lo scambio divengono ingredienti di base4. Ciò implica conseguenze non solo in ambito comunicativo ma anche a livello dell'educazione: la realtà, costruita grazie all'apporto del computer, della televisione e della telematica trasforma il modo di conoscere e amplia i contesti dell'apprendimento, non limitati a quello scolastico.

È proprio sulla generale convergenza della conoscenza come attività negoziale, socialmente costruita, che si stabilisce l'attuale avvicinamento tra le due scienze5: l'apprendimento si situerebbe, più che nei meandri della nostra mente, nel gioco delle mediazioni simboliche con l'esterno; lo sviluppo della conoscenza sembra inscindibile da una attività comunicativa, connotata socialmente.
Sottolineare gli argomenti in comune, però, deve servire anche a trovare le peculiarità specifiche delle due discipline, trattare le questioni con diversa finalità ed impostazione. Per cui le Scienze della comunicazione si dedicano alla multimedialità o alla comunicazione in rete sottolineando le caratteristiche prettamente pragmatiche e comunicative: semiologia, tipologia comunicativa, efficacia o meno del messaggio.
Le Scienze dell'educazione pongono maggior attenzione, invece, alle opportunità di formazione concesse dalla rete, alle condizioni tramite cui si può sviluppare l'apprendimento. Inoltre, solo alcune attività comunicative hanno pertinenza educativa: informazione e comunicazione non significano tout court conoscenza e apprendimento6. Di questo è importante essere consapevoli.

È utile, però, indicare quale contributo la cultura della comunicazione offra alla cultura dell'educazione e viceversa. Viviamo nella società dei media, in un media climate capace di influenzare e trasformare il comportamento individuale e collettivo. Attraverso i media il mondo dell'educazione (scuola e altre agenzie educative) ha innanzitutto la possibilità di incontrare l'attualità: gli educandi, se supportati da professionisti competenti, possono meglio comprendere la società, scoprirne le diverse forme e manifestazioni, contribuire alla costruzione della cittadinanza7.
Inoltre i media inducono alla riflessione sulle prospettive valoriali: si educa, infatti, secondo fini precisi che danno significato ai processi formativi. Il mondo dell'educazione deve rendersi disponibile ad un lavoro di negoziazione sulla scelta dei valori, rendendosi conto che oggi il processo di valorizzazione passa anche dai media.
Media, valori e responsabilità educativa: occorre un confronto che porti a proficue indicazioni; i media svelano il loro significato "spirituale" quando i recettori non si isolano, ma riflettono, dialogano, commentano, valutano i messaggi8.
Altri apporti i media possono garantire all'educazione: essi, soprattutto i new media, si dimostrano capaci di contaminare i sistemi didattici (si pensi alle tecnologie della comunicazione per l'apprendimento); inoltre, possono offrire alla scuola e all'educazione i loro professionisti (giornalisti…); infine si dimostrano particolarmente interessanti i metodi di ricerca utilizzati dalle scienze della comunicazione che si possono trasferire agli ambiti educativi (osservazione partecipante, intervista in profondità…).

E veniamo al contributo dell'educazione alla comunicazione. L'educazione fornisce, innanzitutto, al mondo dei media un quadro d'uso ossia la possibilità di maturare una consapevolezza etica e critica. Essa sviluppa un orizzonte concettuale da applicare al sistema dei media che incrementa il senso del vivere sociale: l'obiettivo è il raggiungimento di un'autonomia critica attraverso un lavoro di collaborazione.
Riflessione, confronto e circolazione di idee si avvertono con il lavoro di rete in cui si mettono in comune esperienze e progetti nell'ambito dell'educazione e della comunicazione. L'incontro, l'intersezione avviene nel rispetto delle unicità delle discipline e l'intreccio trova nella Media Education la ragione del suo affermarsi.


Note

1 Alcuni contributi si trovano in Salzano D., Comunicazione ed educazione. Incontro di due culture, L'isola dei ragazzi, Napoli, 2000- Atti del Convegno di studio su Comunicazione ed educazione. Incontro di due culture, Istituto Universitario Suor Orsola Benincasa, Napoli, 26-27 Marzo 1999
2 Jacquinot G., Le scienze dell'Educazione (Sed) e le Scienze dell'Informazione e della Comunicazione (SIC). Prospettive per un incontro, in "Intermed", Ottobre 2000, in Internet url: www.medmediaeducation.it
3 Rivoltella P.C., Comunicazione ed educazione: "interferenze", in Salzano D. (a cura di) Comunicazione ed educazione. Incontro di due culture, L'Isola dei ragazzi, Napoli, 2000, pp.47-65
4 Ivi, p.50
5 Calvani A., Educazione e comunicazione, due mondi in avvicinamento: convergenze e criticità, in "Intermed" Marzo 2001, in Internet, url: www.medmediaeducation.it
6 Calvani A., Educazione, comunicazione e nuovi media, UTET, Milano, 2001, p. 58
7 Gonnet J., Intervento alla prima Convention Nazionale sulla Media Education in Italia, Bellaria-Igea Marina, 11-13 Aprile 2002
8 Giannatelli R., Rivoltella P.C., Teleduchiamo. Linee per un uso didattico della televisione, Elledici, Torino, 1994, pp,159-160


Simona Agodi
Articolo tratto dalla tesi La Media Education come opportunità educativa per i disabili: un'indagine nei Servizi della provincia di Como