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Madri ai margini. Il problema dell'infanticidio.

La curiosità verso il fenomeno dell'infanticidio costituisce il punto di partenza per questa tesi, l'indagine sulla possibile relazione tra una madre che uccide il proprio bambino e la patologia psichiatrica, passando per un excursus storico-culturale che attraversa condizioni normative, dati statistici e un'analisi dei mezzi a disposizione dell'assistente sociale per andare in aiuto di queste donne che vivono una situazione così tragica e di recupero tortuoso.

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1 INTRODUZIONE Il sentir parlare di omicidi perpetrati ai danni di bambini, piccoli o grandi che siano, crea stupore e diniego; ma appena si legge nell’articolo di giornale: “ucciso dalla madre”, “soffoca il figlio neonato”, “madre uccide a coltellate figlio di quattro anni”, allora ci si chiede subito come sia possibile che una tragedia simile sia accaduta, non ci si può credere. Si accusa la donna, la madre, di essere “folle”, perché non può succedere ad una persona normale, perché poter generare tanto orrore non ci fa sentire al riparo da noi stessi. Ma cosa si intende con i termini “neonaticidio”, “infanticidio”, “figlicidio”, e quali sono i retroscena che stanno alla base di un gesto ritenuto così inspiegabile? C’è sempre una componente psicopatologica che guida la mamma ad uccidere il proprio figlio o sono presenti variabili concausali socio-ambientali che possono creare i presupposti per l’uccisione del proprio bambino? Ed è possibile per quelle donne che si sono già macchiate di tale crimine poter intraprendere una strada di recupero, una riabilitazione sia sociale che psicologica? Queste sono le prime di una lunga serie di domande che ci permettono di effettuare un’analisi del fenomeno, attraverso un affascinante viaggio nel mondo della psichiatria, del diritto e del crimine. O meglio, della mamma-criminale. L’infanticidio materno genera una curiosità tale da rendere un delitto come quello di Cogne un caso seguito a livello nazionale, supportato energicamente dai mezzi di comunicazione di massa: la morte del piccolo Samuele, i primi sospetti sulla madre, le indagini, il processo e la condanna; è stato tutto scrupolosamente monitorato nel tempo, dove il popolo ha espresso il proprio giudizio e una moltitudine di psichiatri, psicologi, sociologi e altri professionisti hanno fornito il loro contributo, parlandone in televisione, per radio o scrivendo articoli in merito.

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Informazioni tesi

  Autore: Alice Pasin
  Tipo: Diploma di Laurea
  Anno: 2008-09
  Università: Università degli Studi di Trieste
  Facoltà: Scienze della Formazione
  Corso: Servizio Sociale
  Relatore: Bruno Forti
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 81

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Parole chiave

figlicidio
infanticidio
neonaticidio
riabilitazione madre infanticida

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