Dal 16 al 18 aprile, presso la Facoltà di Economia dell'Università degli Studi Carlo Bò, in via Saffi 42 a Urbino, si aprirà il seminario pubblico al tema "Diritti di proprietà intellettuale e diritto allo sviluppo".

Come spiegano gli organizzatori nel loro comunicato stampa: alla luce della normativa internazionale sul commercio, la tutela della proprietà intellettuale ed il diritto allo sviluppo s'intrecciano in un rapporto controverso che costringe a riflettere. La logica brevettuale, che protegge la proprietà intellettuale, permette alle aziende agro-chimiche e farmaceutiche di ottenere persino il diritto di brevettare organismi viventi e ogni loro parte, compresi tessuti, cellule e geni, e d'incentivare solo quelle ricerche che producono profitti.
E' un'epidemia di brevetti quella che dilaga nei paesi del sud del mondo dove geni di piante utilizzate nella medicina e nell'agricoltura tradizionali vengono utilizzati per trasformare un bene comune in profitti privati, senza alcuna attenzione ai diritti umani, alla difesa della salute e dell'ambiente.

Saranno, dunque, questi i temi dell'incontro organizzato dal Cestas in collaborazione con l'Università Carlo Bò di Urbino che vedrà discutere professori, esperti e rappresentanti delle Ong e della società civile.

L’iniziativa rientra nell’ambito della campagna di sensibilizzazione "Senza Patente. Per la libera circolazione dei diritti" promossa dalla federazione Cocis e le Ong Cric ed RC, con l’obiettivo di mobilitare la società civile europea per una modifica dei regimi di protezione dei diritti di proprietà intellettuale ed un approccio della ricerca scientifica più orientati alla realizzazione dei diritti dei popoli del sud, alla sfera pubblica e alla valorizzazione di strumenti di sviluppo adeguati ai contesti locali.

Per tutte le infromazioni sul programma, visita il sito del Cestas.