Come regalo di Natale, abbiamo pensato che fosse opportuno donarvi qualcosa di divertente e allo stesso tempo serio, molto serio. Qualcosa che riesca a unire questi due elementi è estremamente difficile da trovare: sfogliando l'editoriale di novembre di Nigrizia, la rivista comboniana sulla cooperazione e sull'Africa, ho però subito avuto la sensazione di aver trovato il regalo perfetto.

E' con piacere quindi che vi lascio alla lettura di una storiella, che gira in Africa per spiegare alla gente, a digiuno di economia, la frana finanziaria e il crollo delle Borse che hanno travolto il globo.

«Un giorno, uno sconosciuto arriva in un villaggio e annuncia agli abitanti che è pronto a comperare scimmie a 10 dollari l’una. Subito, quei paesani vanno in foresta e catturano scimmie a centinaia, a migliaia addirittura. Poco a poco, la popolazione dei primati si assottiglia e i cacciatori devono ridurre il ritmo.

Lo sconosciuto annuncia che, d’ora in poi, pagherà 15 dollari la scimmia. I paesani raddoppiano lo zelo, e così, ben presto, non si trova più una sola scimmia nella foresta. Allora, lo sconosciuto offre prima 20 e poi 50 dollari per animale, avvertendo, però, che deve assentarsi. Sarà il suo aiutante a comperare le loro prede. Questi riunisce la gente e indica le gabbie con le migliaia di scimmie che il padrone ha comperato. “Se le volete – dice – ve le cedo a 35 dollari l’una. Così, quando il mio padrone tornerà, potrete rivendergliele a 50”. Accecati dalla prospettiva dell’arricchimento facile, i paesani vendono i loro beni per riscattare le scimmie. Incassato il malloppo, l’assistente sparisce nella notte. Né lui né il padrone si vedranno più. Nel villaggio, solo scimmie che corrono all’impazzata»
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